Meloni sì, Meloni no

E così dopo un anno dall’entrata in carica del governo Meloni mi sembra giusto cercare di dare un giudizio senza pretese su questo Presidente del Consiglio, la prima nella storia d’Italia. L’ho fatto su tanti altri politici, lo faccio anche con lei e cercando di essere sempre obiettivo. Certo è vero, la Meloni parte svantaggiata, perché essere di destra vuol dire essere nazionalista, una visione delle cose diametralmente opposta a quella di Comunità In Fermento ma io non sono neanche di sinistra o di centro e questo mi aiuta nel mantenere una certa oggettività nel giudicare.

Partiamo dai lati positivi. La Meloni appare come donna razionale nelle scelte che fa e che sembrano sempre frutto di un ragionamento, di uno studio, si capisce dove vuole arrivare, il risultato che vuole ottenere, come pensa di farcela, un punto di forza non da poco nel desolante e variopinto mondo politico italiano. Variopinto mondo che non vede tanti leader di parlare le lingue come lei. L’impegno nel fare le cose non le manca, è spesso presente sui fatti, ha incontrato un gran numero di rappresentanti istituzionali delle altre nazioni in un periodo in cui ce n’è un gran bisogno. Sa bene che certe scelte non sono popolari, ma quando ha visto che erano inevitabili in certi casi le ha prese facendo arrabbiare più di un alleato…

E forse questo il punto dove finiscono i suoi pregi ed iniziano i suoi difetti. Non ha potuto essere totalmente coerente col programma del suo partito e schieramento espresso in fase elettorale e qui come esempio potrei citare il non aver toccato le esose accise sulla benzina. Diverse scelte un po’ più destrose prese dal governo le ha lasciate fare agli altri del governo, sembra quasi non si sia voluta sporcare le mani. E si sa, non mi sembra che chi l’affianca al governo o politicamente brilli per lungimiranza e raziocinio. Allo stesso tempo ogni tanto non prende le distanze da dichiarazioni offensive verso il comune senso democratico ed antifascista fatte da personaggi della destra al governo o dintorni. Altre volte lo ha fatto in ritardo.

A questo punto resta da vedere dove pende il piato della bilancia. Lontana anni luce dalla mia visione politica ed istituzionale, la bilancia rimane positiva. La Meloni se non altro sembra prendere decisioni che a torto o ragione cercano di fare il bene del Paese, senza dare l’impressione che ci sia un secondo fine personale, di partito, di gruppo di pressione…

Joseph Gary

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