Lo strano caso della “tessera del tifoso”

Bandiera 2

Nel girare l’Italia alla ricerca di siti, blogs o forum che potrebbero essere legati  al C.I.F. o nei quali potrebbero trovarsi persone in qualche maniera interessate alle teorie che stiamo cercando di portare avanti, è facile imbattersi nei siti dei tifosi. E’ sempre interessante cercare un dialogo con gli appassionati dello sport e del tifo in quanto spesso, soprattutto nelle realtà meno grandi, seguono la propria squadra guidati dalla genuina passione per la propria città. E  bene in questi siti è ancora forte la polemica che riguarda tutta la disciplina riguardante la cosiddetta “tessera del tifoso”. Vi domanderete il legame di questo argomento con il contesto di questo blog  ma chiarisco subito che se è vero che puntiamo ad una netta riforma istituzionale è altrettanto vero che non c’è riforma che non preveda il mantenimento dello Stato democratico faticosamente conquistato e  sempre con l’ottica di un suo miglioramento. Miglioramento che per noi vuol dire maggior democrazia diretta e più potere agli enti che sono più vicini alla gente. Leggendo il materiale che riguarda le regole della “tessera del tifoso” e quello che è di contorno viene effettivamente da domandarsi se siamo di fronte ad un valido o meno tentativo di fermare la violenza negli stadi oppure ci troviamo davanti ad una normativa illiberale e non democratica. Prima di tutto cerco di spiegare sinteticamente che cosa è questo documento. E’ una sorta di carta di identità/ carta di credito del supporter per mezzo della quale puoi acquistare biglietti per lo stadio di “casa” senza limitazioni e solo con la quale puoi  andare in “trasferta” . Dico carta di credito per il formato e perché inizialmente lo rilasciavano solo le banche (?) che così potevano procacciarsi nuovi clienti. Proprio questo è stato una delle prime eccezioni mosse che  ha costretto i nostri politici a cambiare ed a concedere l’opportunità alla società sportive di emettere le tessere. La definizione di carta di identità invece non va bene per difetto. Per il rilascio della tessera il tuo nome, quello di tuo figlio, di tua moglie finisce in questura che valuta se sei adatto ed hai diritto ad ottenere l’agognata tessera controllando la presenza di eventuali “reati amministrativi o penali  da stadio”. Di fatto è stata una schedatura di migliaia di persone ignare ed invogliate con ogni mezzo dai mass-media, costrette a fare questo passo se volevano tra l’altro rinnovare l’abbonamento stagionale alla propria squadra del cuore. Tutto questo mentre il Paese andava a rotoli e ti toccava sentire Maroni esultare anche per l’istituzione dell’”album degli striscioni”, un’altra  regola stile “ventennio” che impone  alle persone che vogliono  esporre uno striscione allo stadio di comunicarlo alla Questura con fax oppure di inserirlo in una registro nazionale, previa approvazione. Insomma io non so quanti articoli della costituzione di questo Paese (l’unico ad adottare provvedimenti del genere) siano stai violati in nome della non violenza e della sicurezza, discorsi già sentiti in altri regimi….Questo con un mondo politico stranamente unito sull’argomento dove l’opposizione a certi provvedimenti da parte del PD meno L, come dice Grillo dando un definizione simile alla nostra, è stata inesistente. Sembrava che il problema degli Ultras fosse il principale in un Paese allo sbando. 50 – 100 persone a partita si vogliono menare, in alcuni casi si lasciano andare a detestabili casi di teppismo e loro che fanno…..reinventano liste di alcune categorie di cittadini, perquisiscono quelli che non aderiscono , li fanno entrare da specifiche entrate (roba da autubus per bianchi e quelli per i neri). Così siamo passati agli anni Settanta ed Ottanta quando lo stadio in maniera inaccettabile era considerato una sorta di zona franca perché forse conveniva togliere i facironosi dalle piazze , ad una fase in cui se non ti confessi non puoi entrare in stadi nel frattempo diventati delle specie di fortezze con tornelli e telecamere ovunque. Maroni e lo Stato che rappresenta si è presto lasciato andare alla gioia, ha pestato la Costituzione, ha svuotato gli stadi, ha riempito di soldi le pay tv (ma va!?) ma almeno ha debellato, secondo lui, il problema degli Ultras. Sì perché se è vero e bisogna dargliene atto, che la violenza degli stadi è diminuita, è anche vero che questo dato statistico è influenzato  dal fatto che  la gente, che era abituata a comprare un biglietto ed entrare, è rimasta spiazzata ed a casa di fronte alla burocrazia per approdare in un impianto, come se quella in altri settori della vita non fosse abbastanza: meno gente agli stadi, anche per protesta esplicita, meno casi di violenza, questa è stata l’equazione alla prova dei fatti. Quali sono le tifoserie che sono risultate più violente o fra le più violente? Quelle che per un motivo o per l’altro hanno aderito al “programma  tessera del tifoso”…Con l’Europa unita le frontiere sono andate giù, ma non ti avvicinare alla stadio di una città distante anche poco  dalla tua, potresti essere incriminato…..almeno che tu non abbia fatto professione di adesione accettando la fantomatica “tessera del tifoso”…..

Vi evito di parlarvi del cosiddetto D.A.S.P.O. provvedimento che vieta ad una persona di entrare allo stadio a seguito di comportamenti sbagliati negli impianti o vicino. E’ un provvedimento necessario, ma visto che si limita la libertà delle persone, vi sembra giusto che vi venga appioppato da un organo non giudiziario?

Di fronte a ciò diversi tifosi ma non solo, dotati di una certa coscienza democratica, hanno cominciato a protestare specie su siti specializzati  in fatto di tifo grazie ai quali ho preso tante notizie che mia hanno spinto a fare questo articolo. Non solo, queste persone si sono anche organizzate ed hanno già ottenuto alcuni risultati. Grazie al lavoro degli avvocati è cambiata la modalità di rilascio della tessera che adesso è ottenibile rispettando maggiormente la privacy e, come già ricordato, senza farti correre per forza in banca. E’ possibile ottenere dei  tagliandi simili agli abbonamenti  stagionali per tutti e grazie ai quali  si sta ricominciando a vedere l’ipotesi di  andare in trasferta per i “non tesserati”.  Rimane un altro obiettivo auspicabile: impedire che chi ha sbagliato una volta e punito con D.A.S.P.O. venga escluso per sempre dalle trasferte, una sorta di ”ergastolo del tifoso”, una limitazione che alla fine incide sulla libertà delle persone che sembra eccessiva. Chi sbaglia deve subire una pena ma una pena commisurata con la possibilità di venirne fuori almeno che non si tratti di reati più gravi….Chi sbaglia paghi ma gli si deve dare la possibilità di cambiare e di dimostrarlo…..A mio avviso il futuro di queste tessere dovrebbe essere né più né meno quello di altre libere iniziative commerciali sul tipo di quelle adottate dalla grande distribuzione o dai distributori di benzina: il tifoso  può e non deve aderire obbligatoriamente, carica punti, crediti ogni qualvolta che acquista biglietti o merchandising ed avrà in cambio sconti od omaggi….Niente obblighi per salvare la propria libertà personale e/o di tifoso, niente tessere cin chip all’interno di dubbio utilizzo da chi sa chi.

Non mi rimane altro che fare qualche considerazione sul perché uno Stato arrivi a varare certe discipline. Naturalmente bisognerebbe essere nella testa di Maroni & Co. ma si può fare comunque alcune ipotesi. Possibile che sia solo volontà condivisibile di porre un freno alla violenza negli stadi? Difficile portare avanti questa ipotesi di fronte all’enormità normativa e di impegno che è stato profuso, tappandosi gli occhi di fronte alla evidente lesione di diritti fondamentali e non.  E’, a mio avviso più facile pensare, ad una volontà di controllare soggetti socialmente diversi che non accettano  o meglio non si bevano completamente le regole del gioco e per questo pericolosi anche politicamente. Gli attacchi degli Ultras al mondo politico ma anche economico sono noti ed evidentemente non digeriti.  Un’ipotesi più sociologica fa pensare alla continua ricerca del nemico che ogni collettivo ha, ed in questo caso dopo aver discriminato per questa ragione le persone per motivi etnici e religiosi si è passati ad una sorta di razzismo sociale. Non è questa mia definizione campata per aria e vi invito a rifletterci anche perché quella degli Ultras è sicuramente una sotto cultura, una cultura con dei valori propri all’interno di un contesto più vasto. Non accetti le mie regole ed io ti perseguito…Io penso invece che le persone dovrebbero  essere perseguite quando violano i diritti degli altri e non, perdonatemi una certa ironia nell’uso di questa definizione, per partito preso…..Ci potrebbe essere anche una ipotesi più direi “cospirativa” che vi pongo e che come le altre non ha certo la pretesa di essere azzeccata: la lobby delle pay tv ha sicuramente tratto beneficio come già ricordato da un serie di cervellotiche regole che ha allontanato le persone dagli stadi e le ha avvicinate, se mai ci fosse stato bisogno, alle televisioni….La stessa lobby non poteva permettersi di continuare ad accettare il rischio che una partita venga sospesa in barba agli sponsors ed abbonati pay tv per colpa degli Ultras anche quando questi chiedono uno stop a seguito della morte di un tifoso…….Volete un’ultima tesi? Eccola: Un colpo alla botte ed uno al cerchio…..son vere tutte allo stesso tempo.

Lascio a voi quale tesi vi sembra più indovinata oppure comunicare se ne avete delle altre ma lasciate a me finire questo pezzo sdrammatizzando un po’:  forse non ho individuato il perché della “tessera del tifoso” ma immancabilmente ho azzeccato quello che sarebbe successo nel confuso mondo politico italiano: leggete gli articoli precedenti, Il Movimento 5 Stelle non ci starà, PD e PDL rifaranno la solita ammucchiata ad estrema difesa dei loro interessi e di loro stessi, ma,  attenzione, fino a quando questo obiettivo è raggiungibile con questo governo…..e poi? E poi adesso vi ribadisco che Il governo cadrà, nella speranza che prima abbia fatto qualche legge/riforma positiva ed inevitabile compreso una nuova legge elettorale prima delle nuove elezioni.

Ritornando un attimo seri prima di chiudere questo lungo pezzo, voglio sottolineare come questo articolo come il precedente,  vi fa capire come l’assetto istituzionale è sì  importante per  avere un futuro migliore ma anche la libertà e le persone lo sono se non di più. Ci piacerebbe entrare in contatto  non solo con persone dai forti ideali come elencato sempre nel precedente post, ma anche che abbiano ben chiaro il senso di quello che vuol dire essere liberi e che se vanno al Grande Fratello ci vanno per scelta e non ci vivono in maniera inconsapevole, rigidamente inquadrati da una società che vuole soprattutto omologazione cieca.

Un saluto a tutte/i, vivete le vostre città, socializzate, penso che anche gli stadi servivano a questo e dovevano essere delle piazze e non dei bunker….

Joseph Gary

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