Noi siamo sempre di meno

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Ho toccato questo argomento socio-economico più di una volta in altri pezzi del blog. Il calo demografico in Europa ed in particolare in Italia è allarmante. Allarmante perché a livello sociale una società senza figli è il culmine dell’egoismo, è una società senza futuro, una società che si chiude in se stessa fino ad una lenta fine. Allarmante perché gli effetti si fanno sentire anche a livello economico. La macroeconomia ci racconta che uno dei fattori di sviluppo è la popolazione, il calo o l’invecchiamento sono un bel problema, sottovalutato dai nostri politici. A parte i problemi degli istituti pensionistici che non riescono a sopperire con il pagamento dei contributi delle società, le ritenute sui dipendenti e professionisti, si crea un’economia chiusa che non spende perché non ne ha bisogno. A chi apro il mio bar la sera se non ci sono persone a cui vendere? Il discorso è banale come tanti concetti economici al di là di utili formule matematiche ma che ai più appaiono di difficile comprensione. E chi ci rimette sono proprio i giovani che come ovvia conseguenza non trovano lavoro. Se io non ho a chi vendere i miei prodotti o servizi, che assumo a fare personale? Ovviamente la crisi economica che attanaglia particolarmente l’Italia dal 2008 è dovuta anche ad altre cause interne e globali, ma l’egoismo di non voler dare la vita ha il suo peso, come quasi fosse un suicidio. I figli vengono visti spesso come un impegno, una perdita del proprio tempo e non più come una gioia. Poi si deve rinsaldare anche il valore della famiglia a salvaguardia dei bambini, ma questa è un’altra problematica. In una situazione come questa ho detto e ripetuto che l’immigrazione è come linfa vitale per non vedere decrescere continuamente le nostre comunità. Non è solo un fatto umanitario di aiuto e accoglienza. Ci siamo sempre mischiati e la storia che ce lo insegna e trovo naturale un giorno vedere un Milanese, Romano, Napoletano di colore o con gli occhi a mandorla, perfettamente inserito e fiero della propria Comunità.

E siccome su questo sito vogliamo essere positivi vogliamo veramente sperare che questo anno segni l’inversione di rotta.

Non vi sono dubbi che il modello di società occidentale è arrivato ad avere diverse storture e noi siamo critici. Ma bisogna essere costruttivi, non c’è bisogno di urlare o peggio ancora prendere un camion e scagliarsi contro un mercatino con gente inerme, uccidendo una come Fabrizia che come noi amava scrivere e che era lei stessa critica di certe situazioni delle nostre società.  A te dedichiamo questo pezzo.

Joseph Gary

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