Gli esami non finiscono mai

Gatto giallonero Cif

Questa volta per il titolo mi sono ispirato ad uno dei tanti modi di dire usati nella vita di tutti i giorni. Diciamo che forse in realtà il titolo in questo caso è “ arrotondato per difetto”, direbbero i contabili. Diciamo pure che avrebbe dovuto essere: I cambiamenti negli esami di maturità non finiscono mai. E se avessi voluto essere ancora più preciso e meno breve avrei dovuto scrivere: I cambiamenti negli esami di maturità e nella scuola non finiscono mai. Sì perché quello di stravolgere la struttura della scuola italiana è sempre uno sport abbastanza in voga da parte dei vari governi italiani e l’esame finale delle Superiori ne è proprio la testimonianza. Nato nel periodo fascista nel 1923 con la riforma Gentile, ha mutato continuamente la sua struttura. Inizialmente previsto su quanto studiato gli ultimi tre anni e su tutte le materie con commissione esterna, è stato lentamente snellito e semplificato. Si pensi che nella sua prima versione (in cui bocciarono il 75% degli studenti) c’era perfino la possibilità di fare esami di riparazione!! Fra alti e bassi, mossi da pietà verso i ragazzi o da più scrupolosa intransigenza, l’esame ha visto successivamente più o meno materie da portare, commissioni interne od esterne, miste, insomma un continuo confusionario cambiamento tipicamente italiano che vi evito nel tentativo di non annoiarvi troppo. A conferma della poca coerenza in materia dei politici italiani, la riforma che ha avuto durata più lunga è quella del 1969 che doveva essere sperimentale di due anni ma durata fino al 1997 :-). Per questo lungo periodo che sicuramente ha coinvolto molti di voi lettori, esami con voto espresso in sessantesimi, due prove scritte (tema e prova tecnica diversa a seconda dell’indirizzo di studio), membri esterni e prova orale da scegliere su alcune materie presenti nell’ultimo anno. Valutare bene e nella sostanza i ragazzi era difficile ed aleatorio. Nel 1997 vengono introdotti: credito formativo, tre prove scritte valutazione in centesimi, commissione giudicatrice composta dal 50 % di membri interni. Il fatto che si giudicasse i ragazzi anche per mezzo di un quizzone (la terza prova scritta) e che si puntò molto sul cambio del nome (da esami di maturità e a esami di stato) la dice molto sul valore anche di questa riforma. Dopo di essa ancora cambiamenti non sostanziali ma in grado di generare confusione ed incertezza, con l’impressione che piano piano la farsa si sia  completata considerando che il 99 per cento di studenti arriva a passare la prova…Finito qua? No: proprio recentemente, qualche settimana fa ancora una novità a poco, troppo poco tempo dalla data dell’esame per non ingenerare preoccupazione. Ecco le variazioni anche a titolo di cronaca ed informativo: diversa distribuzione dei punteggi:  40 punti massimo per i crediti (prima 25), 20 per a testa per le due prove scritte e l’orale.. Media del 6 per essere ammessi e non la sufficienza in tutte le materie. Addio al “televisivo” quizzone quindi ma, attenzione, almeno un’altra stranezza doveva esserci: introduzione di un test (su italiano, matematica ed inglese) chiamato Invalsi che serve per  valutare gli studenti dell’ultimo anno ma che non avrà nessun peso sull’esame finale per altro, come descritto, completamente diverso.

Morale della favola: quando cambi troppo spesso una legge non dai certezza e serietà alla norma, in questo caso le regole di un esame che diventa elemento essenziale del curriculum dei ragazzi. Considerando che questo difetto ha riguardato le norme sulla scuola in generale come definito all’inizio di questo pezzo, ecco per voi un’altra evidente prova di come lo Stato Nazione Italiano non abbia funzionato e non funzioni.

Vista la mancanza di coerenza, considerato che oggi possiamo lavorare liberamente in Europa e che non a caso i CV hanno già un formato europeo, l’idea mia è di creare un esame con regole europee, standard, chiare, coincise, durature che sappiano giudicare non superficialmente gli esaminandi in modo obiettivo, senza simpatie, con oggettività.

Buon esame ragazze/i, studiate, state attenti in classe e non fate prendervi dalla paura, dalla tensione, dallo stress. Come? Sì lo so si dice sempre così poi ci si deve passare… Quindi almeno però cercate di rilassarvi, non vi do consigli speciali se non quello di fare quello che in genere vi rende più tranquilli.

Joseph Gary

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